Una casa per Camilla Sfrattata per il cane, ora ha tante offerte Il Resto del Carlino del 26/03/2023

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Una casa per Camilla Sfrattata per il cane, ora ha tante offerte
Il Resto del Carlino del 26/03/2023

BOLOGNA. Travolta dalle telefonate e dalle manifestazioni d'affetto, la vita di Camilla Di Pace è cambiata da due giorni. A scatenare il tornado è stata la sua denuncia sociale, sulle pagine di QN-Il Resto del Carlino, sulle diverse porte in faccia che ha recentissimamente subito per un solo motivo: i proprietari di casa non vogliono il suo cane guida. Camilla è cieca e deve quindi abbandonare il suo appartamento di via Santo Stefano entro l'estate. In più, altri proprietari hanno accampato la stessa giustificazione, un cane guida per non vedenti non è gradito. Dopo l'urlo, a Camilla sono arrivate diverse offerte di un alloggio (e c'è già un affare quasi fatto), oltre che la telefonata del ministro per le Disabilità, la leghista Alessandra Locatelli. «Ho ricevuto una chiamata della ministra per le Pari Opportunità e Disabilità, Alessandra Locatelli, per esprimermi solidarietà».

Cosa le ha detto?
«Mi ha invitata con la mia cagnolina, quando poi l'avrò, ad andare a trovarla». La gara di solidarietà va avanti da venerdì, in tanti si sono proposti per offrirle una sistemazione in città. Ci sono novità? «Solo cose belle, sono contenta di tutto l'affetto ricevuto, una solidarietà incredibile, Bologna ha risposto presente. Mi hanno chiamato alcune persone».

C'è una soluzione che la convince più di altre?
«Sono stati tutti molto gentili e vaglio diverse strade, tutte valide. Ci sarebbe un appartamento che mi è stato offerto dalla signora Stefania Cannavale, in via Salvini, appena scesi dal ponte di via San Donato, che sarebbe una buona soluzione. Costerebbe 590 euro. Ma vediamo, non ho ancora deciso». Bologna è ancora in bilico? «Come ho detto, sto ancora riflettendo se rimanere a Bologna o se spostarmi a Padova, dove vorrei riprendere un percorso universitario per formarmi come assistente sociale. Questa sarebbe una scelta, è bene sottolinearlo, che farei a prescindere da quello che mi è accaduto. Devo decidere se chiudere il capitolo Bologna o se andare avanti».

L'ha chiamata la padrona di casa del divieto al cane?
«No, mi hanno però chiamato i ragazzi che gestiscono il mio appartamento, assicurandomi che sono a mia disposizione fino alla fine di questo contratto, sono stati gentili. Resta l'ondata di solidarietà che è stata davvero imponente, non la dimenticherò».

E' arrivata poi anche la telefonata di Palazzo d'Accursio?
«Mi ha chiamata la vicesindaca Emily Clancy che è stata davvero carinissima, mi ha offerto tutta una serie di aiuti e anche un supporto legale. Ringrazio il Comune, ho spiegato alla vicesindaca che non era assolutamente mia intenzione dare una brutta immagine di Bologna, anzi, e lei mi ha detto che ha capito subito che quella non fosse la mia intenzione. In generale voglio chiuderla qui, la generosità di Bologna e dei bolognesi ancora una volta ha vinto sulla negligenza, questa cosa sono certa che capiterà anche altrove. Ma sono contenta di tutto quest'affetto, indipendentemente da ciò che deciderò». (p.r.)

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La presidente Balbo: «Supporto totale alla studentessa Basta ingiustizie»

BOLOGNA. «Da anni l'UICI (l'Unione italiana ciechi e ipovedenti), sia a livello locale che nazionale, cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dei cani guida per le persone non vedenti e sul loro ruolo fondamentale per il miglioramento della qualità di vita di chi non vede - spiega Irene Balbo, vicepresidente della Sezione territoriale di Bologna dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e conduttrice ormai da vent'anni di cani guida, parlando del caso di Camilla Di Pace -. Appare però evidente che la comunicazione non è sufficiente se ci ritroviamo ancora oggi a leggere storie come quelle di Camilla. I cani guida sono animali addestrati, educati a vivere in appartamento, a comportarsi bene in qualsiasi luogo pubblico, a non dare fastidio proprio perché la legge stabilisce l'obbligo, per tutti gli esercizi e i mezzi di trasporto aperti al pubblico, di accoglierli senza discriminare i loro conduttori. Proprio di discriminazione qui parliamo, perché Camilla non sceglie di avere un cane guida per vezzo, ma perché con questo animale potrà avere una vita più piena e serena. Bologna ha accolto e ancora oggi accoglie tante persone cieche che trovano qui solidarietà - continua Balbo -, comprensione e attenzione: per questo ci sentiamo ancor più feriti da eventi così incresciosi. A nome di tutto il Consiglio territoriale vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà a Camilla e saremo con lei se riterrà utile il nostro supporto». (p.r.)

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Clancy e la ragazza cieca «La nostra città si batte contro le discriminazioni Le daremo tutto l'aiuto»

BOLOGNA. La vicesindaca ha sentito telefonicamente la trentunenne Di Pace «Una bellissima chiacchierata, le ho trasmesso anche la solidarietà di Lepore Abbiamo uno sportello ad hoc per questi casi. Pronti a offrire assistenza legale» «Ho parlato con Camilla e lei mi ha detto che ama Bologna, è stata una bellissima chiacchierata. Noi come Comune le abbiamo offerto tutto il supporto possibile: Bologna è una città che combatte e vince le discriminazioni». Emily Clancy, vicesindaca a Palazzo D'Accursio con delega anche alla Casa, ha sentito ieri telefonicamente Camilla Di Pace, la ragazza cieca di 31 anni che si è vista negare il rinnovo del contratto di locazione 'a causa' dell'arrivo del suo cane guida, un labrador che avrà dall'estate in poi. Dall'amministrazione piena solidarietà e supporto alle necessità di Camilla.

«Abbiamo uno sportello anti-discriminazione e cinque diversity manager - sottolinea Clancy -. Se Camilla vuole descriverci il caso e avere una traccia ufficiale, come le ho detto, siamo disponibilissimi, offriamo anche un supporto legale. Lei ci penserà, sta riflettendo tra l'altro se rimanere o andare via da Bologna, mi ha fatto capire che le interessava di più la denuncia sociale che adire le vie legali - continua Clancy -. Le ho trasmesso la massima solidarietà mia e del sindaco Matteo Lepore». La vicesindaca ci tiene mette un punto importante su tutto il lavoro che Palazzo d'Accursio sta portando avanti contro le discriminazioni.

«Ci teniamo molto a risolvere la questione delle discriminazioni per l'accesso alla casa, per questo abbiamo acceso uno sportello apposito. Ci sono arrivate diverse segnalazioni di discriminazioni per motivi etnici o sociali - aggiunge Clancy -, è però la prima volta ci troviamo davanti a una discriminazione per l'accesso alla casa che interessi una persona disabile. Stiamo comunque lavorando molto con le associazioni per sensibilizzare inquilini e proprietari, c'è stato un focus con i sindacati durante la contrattazione per l'accordo metropolitano sui canoni concordati, siglato la scorsa estate. E' importante, in questo senso, la clausola anti-discriminazione che abbiamo inserito a livello metropolitano sui canoni concordati: diamo incentivi a chi fa partire nuovi contratti di quel tipo, ma nei confronti di chi discrimina si apre subito una verifica». Intanto anche Italia Viva, in città, si schiera con Camilla Di Pace.

«Il cane guida è indispensabile per le persone non vedenti. Non si può non rinnovare un contratto di affitto perché questa ragazza a fine aprile avrà con sé un cane ed oltretutto non si può pensare che con un cane non si possa trovare un appartamento - protestano Alessandra Conti, coordinatrice cittadina e responsabile Welfare, e Marco Mingrone, coordinatore cittadino dei renziani -. I cani guida aiutano le persone non vedenti, ipovedenti ad avere una maggiore sicurezza, ad affrontare gli ostacoli della vita quotidiana e sono fondamentali anche dal punto di vista psicologico. Grazie ai cani guida, infatti, le persone non vedenti o ipovedenti acquistano una libertà che sarebbe impossibile avere», ricordano Conti e Mingrone. «Italia Viva Bologna si batte sempre per garantire una vera inclusione sociale e questo può avvenire solo dapprima dalle persone stesse, le quali devono avere solo buon senso», ammoniscono, assicurando che «Italia Viva Bologna cercherà di contattare la ragazza per darle supporto nella risoluzione del problema».

di Paolo Rosato
 

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