La Repubblica del 02-02-2016: Mi serve una retina nuova di zecca

C'è un banco di prova più semplice che non il cervello per le cellule ricavate da staminali embrionali: la retina. I trapianti sull'uomo sono già una realtà anche perché di certo sono minori i rischi essendo l'occhio relativamente isolato dal resto del corpo. Nel mirino c'è la causa più frequente di perdita della vista: la degenerazione maculare, un deterioramento progressivo di parte della retina, che non rende del tutto ciechi ma arriva a impedire di leggere o riconoscere le persone, e con i farmaci si può al massimo rallentare ma non fermare.

Negli USA è partita una sperimentazione umana con cellule della retina ricavate da staminali embrionali, che finora non hanno causato problemi e forse stanno dando qualche miglioramento.

In Giappone ne è iniziata un'altra con cellule retiniche ricavate da un altro tipo di staminali (le pluripotenti indotte), che si ricavano facendo ringiovanire cellule adulte, e quindi si possono produrre anche da cellule del malato stesso, evitando in teoria rischi di rigetto.

Una terza sperimentazione è stata lanciata a Londra ad agosto dal London Project to Cure Blindness. Una donna di 60 anni ha ricevuto un lembo di cellule retiniche ricavate da staminali embrionali, con una semplice operazione di un paio d'ore. Per ora le cellule appaiono in salute.

Per iniziare a capire se la donna vedrà meglio, e senza grossi danni, bisognerà però avere pazienza. E soprattutto, bisognerà aspettare che tutti e 10 i malati previsti dal programma abbiano ricevuto il trapianto e siano stati seguiti per almeno un anno.

(g. s.)